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La KTM, colosso europeo delle motociclette, è in grave crisi. L’azienda ha presentato istanza di fallimento presso il tribunale austriaco di Ried im Innkreis, intraprendendo una procedura di ristrutturazione a causa di un debito complessivo stimato in 2,9 miliardi di euro. Il mancato pagamento di 1,8 miliardi di euro ai creditori (circa 2500) ha innescato la drammatica situazione.
Il crollo della domanda, con oltre 130.000 moto invendute e l’aumento dei costi di produzione, sono le cause principali della crisi. Il ministro austriaco del Lavoro e dell’Economia, Martin Kocher, ha espresso preoccupazione, chiedendo chiarezza sull’improvvisa caduta da una posizione di successo a una situazione di profonda difficoltà.
La crisi colpisce duramente i 3.623 dipendenti KTM, che rischiano di non ricevere lo stipendio di novembre e la tredicesima, oltre a temere per il proprio posto di lavoro. Tagli di personale e sospensione della produzione (prevista a gennaio e febbraio) sono già in atto.
Ai creditori verrà corrisposta una quota del 30% del debito, pagabile entro due anni dall’approvazione del piano di ristrutturazione. Tuttavia, la definizione di questo piano richiederà mesi, con un quadro più chiaro che si prevede solo per la primavera.
Nonostante la difficile situazione finanziaria, la partecipazione di KTM al Motomondiale e alla Dakar non è attualmente in discussione, grazie alla copertura finanziaria fornita da Red Bull. Tuttavia, l’immagine dell’azienda è certamente compromessa, e alcuni piloti, come Bastianini e Viñales, potrebbero rimpiangere la loro scelta di correre per il team austriaco.