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Puccini: Tre Funerali per un Maestro

ⓒ Il Post

Cent’anni fa, il 29 novembre 1924, scompariva Giacomo Puccini, uno dei più grandi compositori italiani di tutti i tempi. La sua fama, legata a capolavori come La Bohème, Tosca, Madama Butterfly e Turandot, fu tale da meritargli non uno, ma ben tre funerali.

Il primo si svolse a Bruxelles, dove Puccini morì a 65 anni per un tumore alla laringe, durante una terapia sperimentale. Una solenne cerimonia nella chiesa di Sainte-Marie di Schaerbeek, con la partecipazione di un soprano del teatro La Monnaie e migliaia di persone in processione, onorò la sua memoria.

Il feretro fu poi trasferito a Milano, dove il 3 dicembre si tenne un secondo funerale di grande impatto. Il Duomo, addobbato con gli stessi paramenti usati per i funerali di Vittorio Emanuele II, ospitò la cerimonia. L’orchestra della Scala, diretta dal Maestro Arturo Toscanini, eseguì l’elogio funebre tratto dall’opera di Puccini, Edgar. Anche qui, una folla immensa, tra autorità e cittadini, partecipò al lutto collettivo sotto una pioggia incessante.

La salma fu inizialmente tumulata nel cimitero Monumentale, nella tomba della famiglia Toscanini. Solo due anni dopo, il 29 novembre 1926, avvenne il terzo e definitivo funerale a Torre del Lago Puccini, nella provincia di Lucca, sua città natale. Qui, dopo un’altra commovente cerimonia seguita da un concerto, Puccini riposa nel mausoleo di famiglia, costruito dal figlio Antonio, che aggiunse, ironicamente, il cognome paterno al proprio.

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